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PETIT ET BAJAN CUVÉE OBSIDIENNE BLANC DE NOIRS GRAND CRU BRUT
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  • PETIT ET BAJAN CUVÉE OBSIDIENNE BLANC DE NOIRS GRAND CRU BRUT

PETIT ET BAJAN CUVÉE OBSIDIENNE BLANC DE NOIRS GRAND CRU BRUT

  • Produttore:Petit et Bajan
  • Denominazione:Champagne AOC

Cuvée Obsidienne è un Blanc de Noirs che prende vita da uve Pinot Nero in purezza di Verzenay e Verzy. È un millesimato non dichiarato, lavorato in acciaio inox. Malolattica svolta, sosta di 60 mesi sui lieviti e di 6 mesi in bottiglia. Dosaggio Brut. Il nome porterebbe a pensare ad una cuvée “ossidativa”, ma si tratta dell’esatto contrario. Il Pinot Nero della Montagne de Reims trova qui massima esaltazione con i suoi profumi di mela renetta e di susina gialla, interfacciati da suggestivi richiami minerali, quali roccia, gesso e acque termali. Attacco poderoso e potente, contrastato da note saline e sapide. La forza acida è perfettamente integrata in una materia di gran volume e concentrazione. Finale lunghissimo e di spiccato carattere.

Prezzo 68,00 €
Tasse incluse
Quantità

Da degustare con

  • Tabacco #1
  • Sigaro Cubano
  • Sigaro Domenicano

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Scheda tecnica

  • SboccaturaMarzo 2022
  • DenominazioneChampagne AOC
  • Vitigno100% Pinot Nero
  • RegioneChampagne
  • NazioneFrancia
  • TipologiaBlanc de Noirs
  • CaratteristicaBrut
  • Gradazione alcolica12%
  • Formato0,75L
  • AstuccioNO

Descrizione produttore

La storia di Veronique Bajan e di Richard Petit racconta l’unione tra le vigne di Verzenay e di Avize, luogo quest’ultimo dove i due giovani sposi decidono di vivere e dove nascerà negli anni l’idea di produrre grandi Champagne. Il loro è il percorso di tante famiglie champagnotte che si fondono, ognuna portatrice in dote di terroir e di esperienze contadine diverse. Corre l’anno 2008 quando Veronique e Richard, nel corso di una conviviale cena estiva, ascoltano rapiti le note di degustazione di un gruppetto di quotati amici vignaioli di Borgogna: oggetto, una serie di Champagne “made in Avize”. Per loro è l’illuminazione. Ogni singolo errore, difetto e mancanza di quelle bottiglie diventa monito per il loro progetto futuro: se Champagne deve essere, lo sarà ai massimi livelli. Il puzzle di parcelle fra Verzenay (Les Vinzelles, Mourmelonnes, Le Moulin e La Voie des Vaches) e Verzy, dote di Veronique (il padre Jean-Pierre per 30 anni è stato il fulcro della Maison Lanson), si unisce alle vigne in Côte des Blancs di Richard, a formare il loro laboratorio di ricerca e sperimentazione. Una manciata di ettari, 3 in totale, e sole 12.000 bottiglie prodotte, tutte Grand Cru; il resto delle uve venduto a caro prezzo a Billecart-Salmon. Meticolosi e attenti nella conservazione dell’ambiente, le vigne di Petit et Bajan sono oggi tutte certificate HVE (Haute Valeur Environnementale - Alto Valore Ambientale) e una parte è stata avviata alla conversione in biologico. Non ultima, nel 2019, la ristrutturazione della cantina ad Avize quale ennesimo punto di partenza per nuove sfide. In vigna, aratura con il cavallo dei terreni per dare vitalità alle piante, selezioni parcellari maniacali, vendemmie calibrate al minuto per raccogliere uve di perfetta sintesi tra maturità ed acidità; in cantina, nessun arricchimento dei mosti o altra pratica esogena, solo mosto fiore, lieviti indigeni cresciuti in Maison, affinamenti molto lunghi (al momento in acciaio), prevenzione maniacale dell’ossidazione in ogni fase della elaborazione, frequente ricerca della cuvée da singola annata (non a caso 3 delle 4 etichette prodotte sono dei Millesimati non dichiarati).

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