MOULIN TOUCHAIS COTEAUX DU LAYON 1986

Creato nel 1787, il Domaine Touchais è una delle tenute vinicole più antiche dell'Anjou ed è ancora oggi una delle proprietà più tradizionali della Valle della Loira. Di generazione in generazione sono stati applicati gli stessi metodi ancestrali, sia in vigna, sia in cantina, per progettare grandi vini morbidi da invecchiamento, che ne hanno determinato la reputazione. Fu Joseph Touchais a decidere, alla fine della seconda guerra mondiale, di imbottigliare i vini subito dopo l'inverno e di tenerli in cantina per almeno dieci anni, per lasciare che il tempo facesse il suo lavoro, prima di iniziare a venderli. Questo lungo affinamento permette una magnifica evoluzione in bottiglia mantenendo la freschezza delle uve. Oggi l'azienda è una delle poche ad offrire una gamma così ampia di annate, spesso dai 30 ai 40 anni o più. Possiede una delle scorte di vino più prestigiose e antiche del mondo, che riposa nelle imponenti cantine sotterranee della tenuta a Doué la Fontaine. Il vigneto Moulin Touchais si trova nel cuore della denominazione Coteaux du Layon, sui suoli argilloso-calcarei dei comuni di Tigné, Martigné-Briand e Maligné. Il microclima specifico di questa denominazione, fatto di mattine fredde e nebbiose e pomeriggi autunnali caldi e asciutti, consente la surmaturazione delle uve e lo sviluppo della muffa nobile (Botrytis Cinerea) necessaria alla produzione di questo vino. La tenuta è condotta in agricoltura sostenibile e solo i migliori appezzamenti vengono utilizzati per i vini imbottigliati con il nome "Moulin Touchais". Lo Chenin Blanc, varietà emblematica della Loira, viene raccolto in più selezioni successive (fino a quattro volte) a seconda dello stato di maturazione delle uve e dello sviluppo della Botrytis Cinerea. Una prima cernita viene effettuata proprio a maturità per apportare acidità alla cuvée. Seguono due o tre passaggi in cui vengono raccolte solo uve surmature per apportare al vino morbidezza e concentrazione aromatica. Densità di impianto: 5000 ceppi/ha. Età media delle viti: 30 anni. Giunti ​​in cantina, i grappoli vengono pigiati delicatamente. Segue la fermentazione spontanea (che può durare fino a gennaio) ad opera di lieviti indigeni a temperatura controllata, in modo che si esprimano il terroir, l'annata e il clima. Secondo la secolare tradizione, il vino viene imbottigliato subito dopo il freddo invernale, per assicurare la freschezza dell'annata. Le bottiglie vengono poste in cantina per un invecchiamento minimo di dieci anni. Nessuna bottiglia viene commercializzata prima del suo decimo anniversario. Questo invecchiamento permette una magnifica evoluzione del vino.