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Nel 2001 parte della vigna di Fiano della Cantina del Barone, la "particella 928", viene reimpiantata con un nuovo sesto di impianto e con un diverso orientamento dei filari. I 2.800 ceppi ricevono così i raggi del sole in modo uniforme su tutta la chioma, regalando ai grappoli una migliore maturazione. Nel 2009 le uve vengono vinificate a parte per la prima volta. Fermentazione senza aggiunta di lieviti selezionati e permanenza sulle fecce per 7 mesi ca.; ulteriore affinamento di 4 mesi in bottiglia. È un bianco dalle mutevoli note di fiori bianchi di acacia, di agrumi e miele, fino alla frutta secca e al fumé.
A Cesinali, piccolo centro agricolo in provincia di Avellino, da oltre un secolo la famiglia Sarno si dedica alla cura di questa terra. Solo a metà degli anni Novanta, Antonio Sarno la acquista dal barone per cui lavorava, che risiedeva a Napoli. Qui, da terreni di origine vulcanica, con una forte presenza di minerali e la roccia madre in superficie, l'esposizione a Mezzogiorno regala condizioni perfette, che si combinano con l'influenza del Monte Terminio e del Monte Partenio. Luigi Sarno, nel 2018 vincitore del premio Giulio Gambelli, guida ormai da molti anni la Cantina del Barone con rara sensibilità: soprannominato da molti “fianologo”, combina preparazione scientifica e intuizioni artigianali. La Cantina pratica un’agricoltura rispettosa dell'uomo e dell'ambiente senza l'utilizzo di nessuna sostanza di sintesi chimica né in vigna, né in cantina. Solo un vitigno coltivato, il Fiano.
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Nel 2001 parte della vigna di Fiano della Cantina del Barone, la "particella 928", viene reimpiantata con un nuovo sesto di impianto e con un diverso orientamento dei filari. I 2.800 ceppi ricevono così i raggi del sole in modo uniforme su tutta la chioma, regalando ai grappoli una migliore maturazione. Nel 2009 le uve vengono vinificate a parte per la prima volta. Fermentazione senza aggiunta di lieviti selezionati e permanenza sulle fecce per 7 mesi ca.; ulteriore affinamento di 4 mesi in bottiglia. È un bianco dalle mutevoli note di fiori bianchi di acacia, di agrumi e miele, fino alla frutta secca e al fumé.