Figlio di Michele Moio, storico produttore campano che negli anni ’50 rilancia il Falerno, il celebre vino caro agli antichi Romani, Luigi Moio intraprende gli studi di enologia e negli anni '90 trascorre diversi anni in Borgogna per approfondire gli aspetti scientifici dell’aroma del vino. Forte di tale esperienza, assieme alla moglie Laura, dà vita a Quintodecimo, azienda che si pone da subito l'obiettivo di produrre grandi vini che siano purissima espressione dei cru d'origine. La tenuta si trova in un’area montuosa interna della Campania: l’Irpinia. Più precisamente siamo a a Mirabella Eclano, nel cuore dell’areale della DOCG Taurasi, a circa 80 km a nord-est di Napoli, sul crinale di una piccola collina esposta a nord/ovest e con una pendenza del 25%, a 460 metri di altitudine. Un bellissimo territorio in cui clima, suolo e vitigni convivono in un equilibrio straordinario che è andato rafforzandosi nei secoli, al punto tale da creare condizioni naturali ideali per la realizzazione di vini di grande qualità. A Quintodecimo si adotta una viticoltura altamente rispettosa del terreno, del microclima, della pianta e della biodiversità del luogo, con l’obiettivo prioritario di ottenere frutti maturi, perfettamente sani, completamente integri e salubri. Un’agricoltura biologica di precisione, senza l’impiego di prodotti dannosi per la pianta, per l’uomo e per l’ambiente. La cantina è all'interno della vigna e questo è un aspetto molto importante, perché il tempo di latenza tra raccolta ed ammostatura è quasi nullo: l’uva viene ammostata al massimo della freschezza e senza alcuna possibilità di alterazione.
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