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Monvigliero è la vigna situata sulla collina più prestigiosa di Verduno: 2,02 ettari piantati in anni diversi (1958, 1987, 1992 e 2015). Le viti, allevate a Guyot, crescono su un terreno di Marne di Sant’Agata fossili laminate (sottili “fogli sovrapposti” di limo, argilla e sabbia) ad un’altitudine massima di 300 m s.l.m., con esposizione a sud. Raccolta manuale in cassette da 20 kg e vinificazione a grappolo intero in tini aperti di rovere francese. Macerazione a cappello sommerso per 2 mesi ca.; pigiatura con i piedi per evitare la lacerazione del raspo. Malolattica e successiva maturazione in botti di rovere di Slavonia e Allier da 35-50 hl per 3 anni ca. Imbottigliamento in estate senza chiarifica o filtrazione e riposo in cantina per almeno 9 mesi prima della commercializzazione.
La cantina di famiglia è stata fondata da Giovan Battista Burlotto a Verduno, storico comune del Barolo. Molte cose sono cambiate da allora, ma non l’idea di fondo dell'azienda: instillare con sobrietà nei vini l’anima e la vocazione dei luoghi d’origine e dei vitigni. Oggi Marina, il marito Giuseppe Alessandria e i figli Fabio e Cristina rappresentano la quarta e la quinta generazione e continuano a produrre i vini classici della Langa albese, nel solco di una tradizione che considerano un'importante eredità, fatta di scelte coraggiose e ispirate. Le vigne sono costituite oggi da poco più di 16 ettari, distribuiti su 14 cru e 4 comuni diversi: Verduno, Barolo, Monforte d’Alba e Roddi; e di queste 14 vigne, la metà sono celebri menzioni geografiche del Barolo. Le vigne che contribuiscono agli altri vini abbracciano comuni diversi e differenti terroir, dove sono piantati Pelaverga piccolo, Barbera, Dolcetto, Nebbiolo, Freisa e Sauvignon Blanc. Per l'azienda sussistono alcuni punti fermi e imprescindibili: la manualità delle operazioni nel vigneto, la sostenibilità della viticoltura, l’impiego di contenitori di grandi dimensioni, la delicatezza nei lavori di cantina, l’importanza della pazienza e dell’attesa. Ogni vino nasce come esito di un percorso adattato alle circostanze dell’annata, alle risorse potenziali del cru e dell’uva, alle sensazioni che suscita nel suo divenire nel buio della cantina, nel suo trasformarsi, maturare, affinare, rivelarsi.
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Monvigliero è la vigna situata sulla collina più prestigiosa di Verduno: 2,02 ettari piantati in anni diversi (1958, 1987, 1992 e 2015). Le viti, allevate a Guyot, crescono su un terreno di Marne di Sant’Agata fossili laminate (sottili “fogli sovrapposti” di limo, argilla e sabbia) ad un’altitudine massima di 300 m s.l.m., con esposizione a sud. Raccolta manuale in cassette da 20 kg e vinificazione a grappolo intero in tini aperti di rovere francese. Macerazione a cappello sommerso per 2 mesi ca.; pigiatura con i piedi per evitare la lacerazione del raspo. Malolattica e successiva maturazione in botti di rovere di Slavonia e Allier da 35-50 hl per 3 anni ca. Imbottigliamento in estate senza chiarifica o filtrazione e riposo in cantina per almeno 9 mesi prima della commercializzazione.