Il nome della tenuta deriva dal generale maggiore inglese Charles Palmer, che acquista l'allora Domaine de Gascq agli inizi del XIX secolo. Passato nelle mani della famiglia Pereires alla fine dell'Ottocento, il ribattezzato Château Palmer assurge al rango di uno dei cru più prestigiosi di Margaux. Oggi di proprietà della famiglia Mähler-Besse, la tenuta è gestita dal celebre enologo Thomas Duroux. Al centro della denominazione, nella sottozona Cantenac di Margaux, i vigneti si estendono per 66 ettari in un lungo braccio di terra tra l'Oceano Atlantico e l'estuario della Gironda. Alle spalle, il Plateau des Brauzes, il primo terrazzo ghiaioso, ricco di numerosi depositi lasciati dalla Garonna e dalla Dordogna: suoli ghiaiosi, sabbiosi e argillosi, poveri di materia organica. Impossibile in queste condizioni per la vite crescere forte, moltiplicare tralci e foglie, se non con l'intervento degli uomini e delle donne di Château Palmer, che operano sapientemente sulla potatura delle viti in un territorio esigente. Un terroir, tre vitigni: Cabernet Sauvignon e Merlot in parti uguali, che conferiscono rispettivamente forza e morbidezza ai vini, e un tocco di Petit Verdot, che rifinisce il blend con una nota speziata. Dopo la vendemmia, la cernita e la pigiatura, 54 tini troncoconici ospitano il mosto, la buccia e i vinaccioli degli acini per il processo di fermentazione, che avviene separatamente per ogni parcella. L'affinamento avviene in botti per una durata variabile da 20 a 22 mesi; meno della metà è legno nuovo. Troisème Grand Cru Classé secondo la classificazione ufficiale dei vini di Bordeaux del 1855, Château Palmer ha da tempo superato questa classificazione per essere considerato oggi come uno dei più grandi vini del Médoc. Divenuto un riferimento mondiale, la sua rarità ne intensifica l'immagine prestigiosa, riconosciuta dai più grandi estimatori di vini pregiati di tutto il mondo.
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