AGRIPUNICA BARRUA 2016

Agripunica, ovvero Agricola Punica nasce da una joint venture tra il Gruppo Tenuta San Guido, la Cantina di Santadi, Antonello Pilloni presidente della Cantina e il leggendario enologo toscano Giacomo Tachis. Fu proprio quest'ultimo a pensare alla Sardegna e convinse tutti del fatto che potessero produrre un fantastico vino dalle uve coltivate nel Sulcis. Nel 2002, Agripunica acquisisce un'azienda composta da due tenute, Barrua e Narcao, site nella zona sud-occidentale della Sardegna, in un'area conosciuta come Basso Sulcis, ambiente ideale per la produzione di grandi vini a bacca rossa. I vigneti di Barrua e Narcao sono costituiti da 70 ettari suddivisi tra varietà autoctone e alcune note varietà francesi. I terreni sono molto profondi e sassosi con una media quantità di argilla. Ma è la grande luminosità a rendere questa regione unica: il sole permette all'uva di raggiungere un livello di maturazione tale che la polimerizzazione dei tannini inizia ancor prima della vendemmia; inoltre, la straordinaria influenza del mare regola il caldo eccessivo e stabilizza il clima. I vini sono denominati IGT Isola dei Nuraghi, in riferimento alle antiche torri di pietra costruite dalla civiltà nuragica presente nell'isola dal periodo neolitico fino al 238 a.C., quando la Sardegna passò sotto l'Impero Romano. Non si è certi sulla data di introduzione dei vitigni nella Sardegna Sulcitana, ma si ha ragione di pensare ai Fenici. Nel lontanissimo passato, questi vitigni sono stati poco seguiti; poi, con l'avvento delle Denominazioni di Origine e con la regolamentazione di disciplinari di produzioni DOC, dovettero addirittura sottostare a una forma di allevamento "a tendone" per ottenere quantità sproporzionate e non appropriate alla risultanza qualitativa. Sin dalla sua prima visita in Sardegna il Dottor Tachis si rese subito conto delle qualità potenziali di questo territorio e, grazie alla collaborazione con le cantine locali, è stata creata una vera eccellenza nel mondo vitivinicolo. I numerosissimi riconoscimenti ottenuti dal 2002 ad oggi conferma una produzione di vini di altissima qualità. Per quanto concerne la vinificazione, il passaggio da mosto a vino richiede contenitori adeguati, dall’iniziale acciaio inox utile per il raggiungimento della fermentazione malolattica ai barili in legno; Agripunica ha una dotazione di barrique molto ampia del miglior rovere francese, selezionato secondo il protocollo originariamente impartito da Giacomo Tachis. La maturazione in legno dei due vini rossi è infatti uno dei momenti cruciali per l’ottenimento di alta qualità e questa viene seguita meticolosamente dagli enotecnici per verificarne la continua evoluzione.