La famiglia Perrin si dedica con passione alla produzione di vino da diverse generazioni. La storia inizia nei primi del Novecento con l'acquisto nel 1909 da parte di Pierre Tramier della tenuta di Château de Beaucastel, gioiello di Chateauneuf-du-Pape, nella Valle del Rodano. Nel corso del secolo scorso il genero Pierre Perrin, seguito da suo figlio Jacques Perrin, amplia la tenuta con nuovi vigneti e oggi la quinta generazione continua la passione di famiglia. La forza della Famiglia Perrin è saper valorizzare il talento di ognuno sotto l'egida di valori comuni: rispetto assoluto del terroir e dei suoli, biodinamica come filosofia di vita, ricerca della precisione, dell'equilibrio e dell'eleganza. Se lo Château de Beaucastel si estende su 130 ettari, solo 100 ettari costituiscono il vigneto con 3/4 in AOC Châteauneuf-du-Pape (Château de Beaucastel) e 1/4 in AOC Côtes-du-Rhône (Coudoulet de Beaucastel). Trenta ettari, infatti, vengono utilizzati solo a rotazione per nuovi impianti: ogni anno vengono sradicati da uno a due ettari di vigneto e una superficie uguale viene reimpiantata su questi terreni che non sono più vitati da almeno 10 anni. Nei 100 ettari dislocati attorno al castello, vigneto storico di Beaucastel, si coltivano i 13 vitigni della denominazione Châteauneuf-du-Pape: Mourvèdre, Grenache, Syrah, Cinsault, Vaccarèse, Counoise, Terret Noir, Muscardin, Clairette, Picpoul, Picardan, Bourboulenc e Roussanne. Il terroir di Beaucastel è l'archetipo dei grandi terroir di Châteauneuf: ciottoli in superficie, argille, sabbie e calcare in profondità. I ciottoli sono testimonianza del tempo in cui il Rodano, allora torrente, strappava dai fianchi delle Alpi frammenti di roccia che depositava una volta giunto in pianura; e proprio i ciottoli, unitamente alle scarse precipitazioni e alle forti escursioni termiche, apportano il loro tocco essenziale per il successo di ogni vendemmia: immagazzinano il calore durante il giorno e lo restituiscono alle viti di notte, per irraggiamento. E il Maestrale viene ad asciugare le viti molto vecchie potate a calice. La coltivazione biologica praticata da più di 50 anni ha permesso alle loro radici di affondare in profondità.
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