I gradini che portano all'ascesa di Poggio Scalette cominciano ad essere percorsi negli anni '90, quando Vittorio Fiore, uno dei primi enologi freelance in Italia, e la moglie acquistano alcuni terreni corredati da fabbricati da ristrutturare. Marito e moglie, grazie anche all'acquisizione di un podere vicino, oggi possono contare su 40 ettari, superficie che contempla anche seminativi, bosco e ulivi. La policoltura garantisce all'azienda il titolo di realtà agricola nel vero senso della parola, oltre ad indubbi benefici anche per le viti, che qui godono di un ecosistema piuttosto variegato. Le piante, in totale 15 ettari, sono in gran parte costituite dalla varietà Sangiovese.
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