Monsanto si trova nella parte centro-occidentale di una delle zone più belle d’Italia, il Chianti Classico. Qui, nel più grande territorio d’elezione del Sangiovese racchiuso tra Firenze e Siena, le colture convivono armoniosamente con la natura circostante, contribuendo al raggiungimento di una qualità davvero unica: qui si trovano vini di integrità e di nerbo, impavidi allo scorrere del tempo, caratterizzati da un taglio verticale e da una spina dorsale di fresca acidità. È il 1961 quando Aldo Bianchi, padre di Fabrizio e nonno di Laura (oggi al timone dell'azienda), acquista Castello di Monsanto, dando vita al suo progetto imprenditoriale: piantate nuove vigne e ristrutturati i numerosi casali della tenuta, nel 1962 Fabrizio decide di vinificare separatamente le uve del vigneto il Poggio, dove il Sangiovese ancora oggi fa da padrone. Una scelta che risulta vincente per questo vitigno che da quel momento viene rivalutato: nasce così il primo Cru di Chianti Classico, punto di partenza di un lungo e incredibile viaggio alla continua ricerca della qualità. Il terreno è sicuramente il fattore che più delinea l’identità di ciascun vino di Castello di Monsanto. La presenza di galestro, roccia di natura scistosa, dona ai vini dell’azienda un carattere deciso e una considerevole profondità. Assieme al terreno, il clima è un altro fattore sostanziale: i venti di Maestrale provenienti dal Tirreno mitigano gli inverni e rinfrescano le estati, diminuiscono l’umidità e creano escursioni termiche notte/giorno, importanti per lo sviluppo degli aromi negli acini. I vigneti, posti tra i 280 e 320 metri di altitudine, beneficiano di un microclima che permette soprattutto al Sangiovese di maturare in maniera bilanciata e costante nella maggior parte delle annate.
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