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Savagnin Ouillé prende vita da uve Savagnin in purezza coltivate in modo naturale a Menétru-le-Vignoble, nello Jura, su un terreno marnoso e calcareo. Raccolta manuale tardiva, diraspatura, fermentazione spontanea con lieviti indigeni e affinamento per 12 mesi in demi-muid e foudre colme, secondo la tecnica ouillé. Nessuna filtrazione, né chiarifica. Naso: aromi di muschio, con note di pera bianca e albicocca e tocchi di mallo di noce. Palato: pieno, fresco e tipicamente speziato.
Proveniente da una famiglia di vigneron da parte di madre, Marie-Pierre Chevassu-Fassenet comincia a studiare e a fare pratica nella produzione vinicola a Beaune per conseguire poi una laurea in Enologia a Digione. Dopo la laurea, continua a fare esperienza in Nuova Zelanda, a Châteauneuf-du-Pape e nella Champagne, prima di tornare nello Jura per lavorare diversi anni come responsabile di cantina in una cooperativa locale. Nei primi anni Duemila prende in gestione alcuni vigneti, iniziando così a produrre con successo il proprio vino nella tenuta Granges Bernard, a Menétru-le-Vignoble (Jura), che oggi può vantare 4,5 ettari vitati. In una zona in cui sembrava impossibile produrre un vino in modo sostenibile, Marie-Pierre ha dimostrato l'esatto contrario, abbracciando una visione naturale, senza uso di sostanze chimiche.
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Savagnin Ouillé prende vita da uve Savagnin in purezza coltivate in modo naturale a Menétru-le-Vignoble, nello Jura, su un terreno marnoso e calcareo. Raccolta manuale tardiva, diraspatura, fermentazione spontanea con lieviti indigeni e affinamento per 12 mesi in demi-muid e foudre colme, secondo la tecnica ouillé. Nessuna filtrazione, né chiarifica. Naso: aromi di muschio, con note di pera bianca e albicocca e tocchi di mallo di noce. Palato: pieno, fresco e tipicamente speziato.