Quando nel 1929 l'Inao, l'Istituto Nazionale dell'Origine e della Qualità, stabilì la regolamentazione per Chablis e per i vini che ancora oggi qui si producono, Alfred Naudet era già membro di questo prestigioso organismo. Alla metà del secolo scorso, dopo il matrimonio di Marie Naudet con René Moreau, al cognome Naudet si è poi affiancato quello di Moreau. L'azienda da anni è aperta alle innovazioni, soprattutto nell'ambito di gestione della vigna: per questo sugli oltre 20 ettari di terreno a disposizione, molti dei quali collocati in aree classificate Premier e Grand Cru, da oltre quindici anni i Moreau-Naudet si sono convertiti al biologico. In cantina, la scelta di mantenere la profondità e la sapidità dei vini viene portata avanti con determinazione da Virginie, da alcuni anni alla guida dell'azienda dopo la prematura scomparsa del marito Stéphane Moreau, una vera leggenda a Chablis. I vini di Moreau-Naudet rimangono a lungo sui lieviti, creando quella complessità che viene enfatizzata, ma senza eccessi boisée, grazie a botti di diversi passaggi, utilizzate per l'affinamento dei vini ottenuti dai cru più importanti. Le bottiglie di Moreau-Naudet sono spesso timide, specie se aperte troppo presto; con un adeguato periodo di riposo in bottiglia regalano invece sorsi da Chablis di razza.
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