OCCHIPINTI IL FRAPPATO 2021
- Produttore:Arianna Occhipinti Azienda Agricola
- Denominazione:Terre Siciliane IGT
Come la stessa Arianna Occhipinti lo definisce, il Frappato è il vino che più le somiglia: coraggioso, originale, ribelle. Ottenuto da uve 100% Frappato di Vittoria, è un vino aspro, sanguigno ed elegante, che ben rappresenta Vittoria e i Monti Iblei. Le viti, dell'età media di 40 anni, allevate a Guyot e ad alberello, sono coltivate biologicamente a 280 m s.l.m., su un terreno di media consistenza, proveniente da sabbie sub-appenniniche di natura calcarea. Raccolta: prima decade di ottobre. Pigiodiraspatura, macerazione sulle bucce e fermentazione spontanea in tini di cemento da 85 hl per 25 gg. con rimontaggi e follature giornaliere. Svinatura e affinamento per 6 mesi negli stessi contenitori, per 14 mesi in botti di rovere di Slavonia da 25 hl e per 1 mese in bottiglia. Non filtrato.
Scheda tecnica
- Anno2021
- DenominazioneTerre Siciliane IGT
- Vitigno100% Frappato di Vittoria
- RegioneSicilia
- NazioneItalia
- Gradazione alcolica12,5%
- Formato0,75L
- AstuccioNO
Descrizione produttore
Arianna Occhipinti viene definita e si definisce "natural woman": donna di estrema fierezza, che esprime il suo carattere attraverso un inscindibile rapporto con la sua terra. Un progetto giovane il suo, che comincia nel 2004, quando, terminati gli studi a Milano in Viticoltura ed Enologia, decide di ritornare in Sicilia, cominciando a coltivare un ettaro di vigneto a Vittoria ai piedi dei Monti Iblei. Il vino, la vigna e i muretti a secco: questa è la terra di Arianna. Il sole che sorge, presto la mattina dai Monti Iblei, mentre il cielo arrossisce a strati e la luce calda si diffonde tra i filari di fossa di Lupo, la sua contrada. Su questo panorama crescono i 25 ettari di vigneto di Frappato di Vittoria, Nero d’Avola, Albanello e Zibibbo, ma anche uliveti secolari e grano. Si lavora in biodinamica perché Arianna crede che ci sia un equilibrio, quello della natura, da rispettare in ogni gesto: dalla coltivazione alla potatura, che deve essere netta, pulita, fino alla lavorazione del frutto. Si lavora, così, con rispetto, senza chimica, usando sovesci e mantenendo la biodiversità, senza disturbare l’equilibrio naturale delle cose. I vini sono le trasposizioni dell’amore di Arianna per le uve di questi luoghi, il Frappato e il Nero d’Avola: lei si ritrova nella loro espressione, nel loro essere armonici e disuguali. Riesce così a creare un vino in cui evidenzia la forza delle uve di sapersi portare dentro un passato e un futuro al tempo stesso.
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